C’era una volta la Juventus che vinceva. Anzi che dominava in Italia e qualche volta in Europa. Oggi c’è una Juventus fuori già dalla Champions, non era mai accaduto in passato. Un fallimento totale, senza precedenti. Un disastro tecnico e che peserà come un macigno sull’economia del club. Una squadra senza un gioco e senza anima.
In due sul banco degli imputati: Andrea Agnelli e Max Allegri. Il primo non ha saputo gestire dietro le quinte, facendo scelte sbagliate, se vogliamo addirittura scellerate. Come quella, l’ultima di non prendere posizione nei confronti dell’ allenatore dopo l’eliminazione clamorosa. La Juventus rischia di restare fuori da tutto, perchè dopo aver perso contro Maccabi e Benfica, se dovesse perdere anche con il Psg in corsa per il primo posto nel girone non andrebbe neppure a giocarsi l’Europa League.
Fanno riflettere le parole di Allegri nel post gara contro i portoghesi in cui non c’è un minimo di ammissione di colpe rispetto al fallimento europeo. Insomma, come se la stessa eliminazione potesse passare come se nulla fosse. Gli infortuni di Pogba e Chiesa non possono giustificare un andamento tanto stentato in campionato e sopratutto in Champions League.
Una cosa è certa, riprendere Max alla Juve è stato l’errore più grande della gestione Agnelli. Con Pirlo almeno si era riusciti a portare a casa una coppa Italia, una Supercoppa italiana e la qualificazione in Champions conquistata all’ultimo respiro. Sarri è addirittura riuscito a vincere lo scudetto. Con il ritorno di Allegri è arrivato un fallimento senza precedenti. Insomma, c’era una volta la Juventus, come squadra e come società.