Il Napoli stende la Roma, lasciando a Ranieri un esordio alquanto amaro.
La nuova Roma di Claudio Ranieri si arrende al Napoli al termine di una partita piuttosto equilibrata, decisa da un gol dell’ex di turno, Romelu Lukaku.
Il belga, al primo confronto contro i giallorossi dopo il suo addio, sigla la rete decisiva all’inizio del secondo tempo sfruttando un’incertezza difensiva.
Il suo gol regala ai partenopei la vittoria per 1-0, che restano saldamente al comando della classifica di Serie A.
C’è da dire che sul prato del Diego Armando Maradona si è vista comunque una Roma tatticamente organizzata, ma priva della concretezza necessaria per strappare punti contro la capolista.
Il Napoli stende la Roma: primo tempo noioso al Maradona
Ranieri debutta nella sua terza avventura sulla panchina della Roma con un 4-4-1-1 camaleontico, che si trasforma spesso in un 4-5-1 per limitare la manovra avversaria. Il tecnico schiera Pellegrini con compiti di pressing su Lobotka, mentre El Shaarawy e Pisilli presidiano gli esterni. Tuttavia, i giallorossi soffrono la qualità sulle fasce del Napoli, orchestrata da Kvaratskhelia e Politano. Nonostante il predominio territoriale degli azzurri, la squadra di Conte fatica a creare occasioni nitide, eccetto per una clamorosa chance fallita da Kvaratskhelia al primo minuto.
La Roma, invece, mostra ordine difensivo ma paga la solitudine di Dovbyk, ingabbiato tra i centrali avversari. Il primo tempo si chiude senza reti, con la sensazione che la partita possa essere decisa da un episodio.
Lukaku manda il Napoli in vantaggio
La svolta arriva all’8’ della ripresa con un traversone basso di Di Lorenzo, nato da un’iniziativa di Kvaratskhelia. Lukaku regala al Napoli il gol che vale la vittoria.
Da quel momento, Conte sceglie di abbassare i ritmi, mentre Ranieri prova a scuotere i suoi con l’ingresso di Baldanzi e successivamente di Dybala.
La Roma sfiora il pareggio al 20’ del secondo tempo con Dovbyk.
I giallorossi crescono nel finale, ma la pressione resta confusa senza altre vere occasioni da gol.
Anzi, sul finale è il Napoli a sfiorare il raddoppio nei minuti di recupero con un tiro di Neres che colpisce il palo.
Conte: “Dovevamo essere più cattivi”
La Roma era ferita. Una piazza importante come Roma in una situazione diversa da quella attuale avrebbe avuto una classifica diversa.
Per noi sono tre punti ottimi che ci faranno passare una bella settimana.
La classifica testimonia che stiamo facendo bene e il lavoro paga, ma sono sincero: prima della partita davanti a noi c’erano due squadre che hanno vinto campionato ed Europa League; che lavorano da tempo con lo stesso allenatore, il tempo è a favore loro.
Detto ciò, guardiamo molto a noi stessi, possiamo e dobbiamo crescere,
lavorare seriamente con una sola testa”.
Ai ragazzi ho detto di non guardare la classifica, il risultato deve essere una conseguenza del miglioramento, non della pressione. Gli ultimi quindici minuti è venuta un po’ di ansia,
ci hanno fatto spaventare su una punizione, sono degli step di crescita che stiamo facendo tutti insieme. Dobbiamo pensare con una sola testa perché il bene del Napoli viene prima di tutto e tutti.
I ragazzi hanno voglia di crescere.
Lukaku? Sono contento per lui e per i tre punti. Lui è un ragazzo buono, forse fin troppo.
Serve grande responsabilità per giocare nel Napoli, forse anche nei miei confronti, ma lui deve pensare a lui e fare Lukaku. Le altre responsabilità me le prendo io.
Mi auguro che torni tutta l’autostima e la fiducia.
Sono contento dell’apporto di Mazzocchi, Simeone, di Neres e di tutti.
Il Napoli è una squadra strutturata a centrocampo, molto fisica.
C’è da rispettare alcune esigenze della qualità dei calciatori che alleni.
Stiamo lavorando tanto, sotto tutti i punti di vista. L’aspetto difensivo lo curiamo,
ma non di meno quello offensivo.
Stiamo lavorando per crare situazioni.
Abbiamo dominato per larghi tratti.
C’è la crescita dei singoli nell’autostima.
Per Lukaku è stato importante fare gol, ne aveva bisogno per sentirsi importante come tutti gli attaccanti. Il miglioramento passa anche da una crescita individuale.
Cerco di farli esperimere al massimo, secondo le loro caratteristiche.
McTominay era spesso fuori dall’area, faticava a trovare le misure. Non dimentichiamo che in quella posizione sto provando anche Raspadori che, secondo me, ci può alzare il livello di giocata. Dare più qualità. Chi è subentrato si fa trovare sempre pronto. Stiamo cercando di lavorare.
Rispetto ad alcune squadre, a chi ci stava davanti, come l’Inter e l’Atalanta, che prima di questa partita ci avevano sorpassato, non siamo fatti; non lavoriamo insieme da anni.
Ma siamo lì e dobbiamo continuare. Anche se altri sono più avanti. Noi dobbiamo crescere per gradi.
La squadra mi è piaciuta molto per settanta, settantacinque minuti.
Dovevamo essere più cattivi sotto rete.
Gli ultimi quindici minuti c’è stata un po’ di apprensione.
La Roma ha una rosa forte, sono giocatori di livello importante.
Sono contento perché era una partita che volevamo vincere e lo abbiamo fatto nella maniera giusta, giocando a calcio e proponendo un bello spettacolo”.
Ranieri: “Abbiamo dei problemi, ecco perché sono stato chiamato”
Il Napoli si conferma solido, mantenendo la vetta della classifica grazie a cinismo e concretezza, anche in una serata meno brillante.
La squadra di Conte ha sfruttato al meglio le occasioni, mostrando perché resta una delle favorite del campionato.
Per la Roma, guidata dal ritorno di Claudio Ranieri, la sconfitta lascia segnali contrastanti.
Nonostante l’amaro debutto, la squadra ha evidenziato compattezza e spirito combattivo, contenendo il Napoli per gran parte del primo tempo.
Tuttavia, la poca incisività offensiva e un errore difensivo hanno pesato, aggravati dalla sfortuna, come dimostra la traversa colpita da Dovbyk.
Nonostante il risultato negativo, i tifosi romanisti possono però tirare un sospiro di sollievo; Ranieri dovrà lavorare sull’attacco, ma la determinazione vista è un buon punto di partenza per risalire in classifica.
“Abbiamo dei problemi, ecco perché sono stato chiamato.
E il Napoli aveva perso il primo posto.
Alla luce di questo sono contento della prestazione:
abbiamo commesso degli errori, ma la voglia e la determinazione l’ho vista.
Dobbiamo continuare a lavorare così, sono positivo.
I cambi all’intervallo? Servivano per tenere più palla
e infatti gli abbiamo negato chance simili a quelle del primo tempo.
Ho cercato di quadrare dietro, far girare la palla e poi affondare“.