Il caso di Sinner, legato all’assunzione involontaria di Clostebol, non è ancora concluso.
Dopo il trionfo agli US Open, Sinner è atteso per sostenere gli azzurri nella Coppa Davis, ma il caso doping rimane una questione aperta.
Nonostante l’assoluzione da parte della International Tennis Integrity Agency (ITIA), l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha ancora la possibilità di presentare ricorso.
Sebbene molti abbiano ritenuto il caso chiuso, la WADA ha chiesto alla ITIA i documenti relativi all’indagine, il che lascia aperta la possibilità di un ulteriore procedimento davanti al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna.
Clostebol: il farmaco incriminato
Il Clostebol è uno steroide anabolizzante derivato dal testosterone, usato dagli atleti della Germania Est negli anni ’60 e ’80 per migliorare le prestazioni sportive.
Oggi è impiegato in farmacia per trattare lesioni cutanee come abrasioni e ulcere, ma può causare positività nei test antidoping.
Il caso Sinner nasce proprio perché il tennista numero uno al mondo è risultato positivo a un metabolita del clostebol durante un torneo, ma è stato scagionato dalla Tennis Integrity Agency per assunzione involontaria.
Il clostebol, spesso usato come acetato, accelera la guarigione, aumenta la massa muscolare e la forza, e migliora l’ossigenazione dei muscoli.
Nonostante i suoi benefici terapeutici, però, è vietato nello sport per il rischio di effetti dopanti e danni alla salute.
Caso Sinner: Tempi e regolamenti per un eventuale ricorso
La WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) ha un periodo di 21 giorni per presentare appello al TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport) dal momento in cui riceve i documenti necessari dall’ITIA (International Tennis Integrity Agency).
Questo termine scade alla fine del mese, e fino ad allora l’agenzia sta esaminando il caso senza aver ancora preso una decisione ufficiale.
La normativa antidoping consente alla WADA un’estensione di ulteriori 21 giorni rispetto agli altri soggetti coinvolti.
Nonostante ciò, sembra improbabile che la WADA impugni la sentenza di assoluzione emessa dall’ITIA, anche se non è completamente esclusa. In caso di ricorso, il TAS esaminerebbe la questione, ma è difficile che il tribunale contraddica la decisione dell’ITIA, rendendo poco probabile l’accusa di doping volontario per il tennista Jannik Sinner.
Il caso di Sinner è iniziato a Marzo, durante il torneo di Indian Wells, quando il tennista è risultato positivo al Clostebol, un anabolizzante trovato in un farmaco usato dal suo fisioterapista, Giacomo Naldi, per trattare una piccola ferita.
Un secondo test effettuato otto giorni dopo ha confermato la positività, ma Sinner ha evitato la sospensione provvisoria dimostrando che la contaminazione era involontaria.
Il Clostebol era presente nel Trofodermin, un medicinale da banco in Italia, usato da Naldi per le cure. Anche Nado Italia, l’agenzia antidoping italiana, non ha presentato ricorso, il che rafforza l’idea che il caso potrebbe non subire ulteriori sviluppi.
Fino alla scadenza dei termini per il ricorso, il caso di Sinner rimane aperto, ma le possibilità di una conclusione definitiva sembrano predominanti.
Darren Cahill sul Caso Sinner: “Ha mostrato onestà e resilienza”
L’altoatesino ha attraversato mesi complicati, come ha sottolineato uno dei suoi allenatori Darren Cahill, che ha voluto mettere in risalto l’onestà e la resilienza dell’atleta azzurro.
Nel team di Jannik io non sono l’allenatore più importante,
che è Simone Vagnozzi, ma sono quello che ha più esperienza.
Negli ultimi quattro mesi sono successe tante cose all’interno del gruppo
e molte di queste sono ricadute sulle mie spalle.
Ho cercato di mantenere il senso delle cose
e il focus di Jannik su quelli che erano i nostri obiettivi,
gli ripetevo in continuazione che non aveva fatto nulla di sbagliato
e che qualunque cosa fosse successa sarebbe dovuto restare con la testa alta.
Siamo riusciti ad attraversare questo periodo,
non certo senza stress.
Devo parlare anche di Jannik come persona.
Il mio lavoro era quello di aiutarlo a maturare
e a diventare la persona a cui tutti guardano,
una figura dalla quale i bambini possano trarre ispirazione.
Anche prima della finale
gli ho detto che il modo in cui si è comportato nelle ultime settimane
ha mostrato onestà e resilienza,
deve essere molto orgoglioso di sé stesso.
Ora è giusto che si diverta, se lo merita tanto”.