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Le incongruenze di De Laurentiis rendono incerto il futuro del Napoli. Ombre e luci, parole dette e poi cambiate; concetti espressi e poi stravolti. C’è confusione, tanto quanto quella creata subito dopo la conquista dello scudetto.
Dopo il fallimento di una stagione da dimenticare come se non fosse esistita. Siamo certi solo di un aspetto: sarà rifondazione, anzi rivoluzione. Senza mezze misure, senza appellativi. Dopo una catastrofe annunciata in estate ed avallata alla fine dell’ultimo superstite della panchina: Ciccio Calzona. Già, proprio lui ha svelato che non si è dovuto occupare solo di campo, bensì di tanto altro. Quel “tanto altro” suona come un ritornello stonato, anche se ad onor di cronaca e statistiche alla mano, in campo, il commissario a tecnico della Slovacchia ha ottenuto risultati allo stesso modo catastrofici. Il Napoli è decimo, fuori al momento anche dalla Conference League dopo quattordici anni di Europa e con  preliminare di coppa Italia da disputare. Il disastro, insomma è servito: De Laurentiis deve ricostruire in fretta il Napoli che lui stesso ha ridotto in frantumi come una bambola di porcellana sbattuta a terra. Bisognerà non solo rimettere a posto i cocci, ma anche costruire una nuova casa visto che il vecchio centro sportivo deve essere lasciato in tempi brevi.

C’è poi lo stadio Maradona da ristrutturare, un altra vecchia storia datata tanto quanto la storia della gestione De Laurentiis che ha cambiato idea su Bagnoli, dopo aver individuato, visionato e bocciato diverse zone. Insomma, siamo davvero all’anno zero, con un mercato da estate torrida. Non sarà facile trovare un sostituto di Osimhen, così come bisogna assolutamente ripartire da Kvaratskhelia, il georgiano che ha illuminato l’ultima partita degli azzurri. Il tormentone sul suo prolungamento di contratto sarà l’argomento principale, così come la possibilità di tenere qualche ex campione d’Italia come il capitano Di Lorenzo anche lui in dubbio, nonostante il rinnovo di contratto. Tutto in alto mare, De Laurentiis, le parole del presidente cambiano da un giorno ad un altro, da un obiettivo ad un altro. È bastato ascoltarlo sullo scenario della stadio a Bagnoli, fino all’incontro con gli agenti di Kvara che avrebbe dovuto esserci già dopo la conquista dello scudetto e poi…Parole al vento, ma sulla scelta dell’allenatore c’è poco da tergiversare; si capirà il reale futuro e le ambizioni del Napoli da anno zero.