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E’ la fine di un ciclo mai iniziato dopo la conquista del terzo scudetto: la sconfitta contro l’Atalanta è la punta più alta di un fallimento annunciato in estate.
La contestazione del Maradona è il termometro di una piazza che non ha risparmiato nè il patron, nè tantomeno una squadra ancora con lo scudetto sul petto, ma fuori dalla Champions e al momento fuori dall’Europa.

Bisognerà affrontare le prossime otto partite con la consapevolezza di dover partecipare alla corsa per l’Europa League, la coppa mai stata gradita a De Laurentiis, lui che è stato l’artefice di un disastro totale dall’inizio alla fine tra scelte sbagliate sulla guida tecnica a quelle sul mercato, fino alla gestione sui rinnovi di giocatori chiave.
E il disastro è diventato totale, ora non c’è altra strada che una rifondazione a partire dal management fino alla scelta del nuovo allenatore in un casting che questa volta sembra avere ben pochi protagonisti a dimostrazione che non sarà più possibile sbagliare. Il nome in cima alla lista è quel Vincenzo Italiano già ampiamente corteggiato la scorsa estate. I tempi sembrano maturi, ma non è l’unica candidatura.
Molto dipenderà dal progetto e dalle ambizioni. Palladino e Farioli restano idee per un Napoli anno zero, poi il grande sogno mai nascosto dal presidente è Antonio Conte, ma per lui occorreranno garanzie sul progetto, sugli investimenti del mercato e anche sul piano economico e di ingaggio. Insomma, il Napoli è pronto a ripartire da zero, la rifondazione totale è già partita.

Resta l’Europa che conta meno, da poter conquistare ancora quasi fosse l’ultima possibilità di un ciclo che si sta chiudendo mestamente dopo averlo aperto con la vittoria dello scudetto.
De Laurentiis è pronto ad una rifondazione senza precedenti, tra squadra, società e allenatore.
Serve subito il diesse che possa iniziare la ricostruzione di una squadra praticamente smantellata rispetto a quella di qualche mese fa.
E allora il nome in cima alla lista dei desideri resta saldamente Antonio Conte, ma sarà difficile convincere lui e il diesse Petrachi. Bisognerà capire il progetto e il budget che con la cessione di Osimhen però garantirebbe i soldi necessari per rifondare una squadra intera partendo dalla difesa fino al reparto offensivo. Il nome più gettonato al momento è quello di Giovanni Manna, braccio destro di Giuntoli alla Juventus e artefice della Next Gen bianconera. Par la guida tecnica, a parte il sogno proibito Conte, restano le alternative come Vincenzo Italiano che piace da sempre a De Laurentiis oppure gli allenatori rampanti come Farioli e Palladino prossimo avversario sulla strada del Napoli fuori da tutto e da rifondare al più presto.