La corsa alla Champions del Napoli continua, anche senza Osi. Il passaggio di consegne ufficiale dagli ex campioni a quelli che lo diventeranno c’è stato, ma almeno con la magra consolazione di aver interrotto la sequenza di dieci vittorie consecutive in campionato dell’Inter che punta ai record.
Per di più avendo centrato il pari con un gol di un ex “gregario” divenuto titolare e leader all’occorrenza: Juan Jesus protagonista nel finale nel bene col il gol del pari, e nel male con la brutta parentesi tutta da chiarire con Acerbi. È sempre più il Napoli dei gregari a credere nella ricorsa europea, ora distante sei punti dalla Roma, ma con gli scontri diretti da giocare al Maradona contro giallorossi, Atalanta dopo la sosta e Bologna. Già, gregari visto che di quel Napoli degli ex campioni è rimasto ben poco. Al Meazza non c’erano nè Osimhen, nè Zielinski che si apprestano a vivere da separati in casa gli ultimi scampoli di una stagione da dimenticare in fretta. Oltre ai vari Kim, Lozano ed Elmas. Rimangono le briciole di quella squadra che appena un anno fa comandava il campionato e si apprestava a vincere il suo terzo tricolore della storia.
Ciccio Calzona sta provando a mettere a posto i cocci di un giocattolo disintegrato dai suoi predecessori, provando a restituire un minimo di identità, di equilibrio alla squadra smembrata in fatto di uomini e certezze. I numeri in campionato sono positivi: zero sconfitte, ma in ogni gara almeno un gol incassato. Pesano come macigni quelli incassati contro il Cagliari ed il Torino, altrimenti staremo parlando di un Napoli in piena corsa. Resta il premio di consolazione, aver fermato la corsa inesorabile dell’Inter. Un po’ poco rispetto agli obiettivi bucati da inizio stagione. Gli ex campioni abdicano a testa alta. Altra magra e mesta consolazione.