Dopo le notizie delle settimane scorse, Aurelio De Laurentiis si lancia nell’ambizioso progetto della costruzione del nuovo stadio a Bagnoli.
Pare che il presidente del Napoli abbia già incontrato alcuni rappresentanti governativi, per realizzare il nuovo impianto, con la collaborazione dell’architetto Zavanella.
La decisione di non procedere con la ristrutturazione dell’attuale stadio “Diego Armando Maradona”, che avrebbe comportato l’eliminazione della pista di atletica, ha portato ad abbracciare l’idea di procedere con la costruzione di una struttura ex novo.
Una scelta che riflette la voglia di soddisfare le esigenze attuali del club partenopeo in una prospettiva a lungo termine.
L’area di Bagnoli potrebbe ospitare il nuovo stadio
Abbandonare lo storico tempio del Club partenopeo, dove sono stati conquistati i tre scudetti della sua storia, in vista della possibilità che Napoli ospiti le partite degli Europei 2032 Italia-Turchia.
L’ex stradio San Paolo necessita, infatti, di adeguamenti significativi per rispettare le norme, ponendo l’attenzione su capienza e sicurezza.
Una ristrutturazione dell’impianto significherebbe far giocare il Napoli provvisoriamente altrove durante tutto il periodo dei lavori.
La trattativa tra il Comune e il Calcio Napoli è quindi in corso, con l’ipotesi di una concessione dell’impianto per 99 anni in cambio di un investimento del club.
L’area individuata per questa possibile trasformazione si trova nel quartiere Bagnoli, dove un impianto siderurgico dismesso nel 1992 offre nuove opportunità di costruzione.
La Cabina di Regia ha approvato i progetti cantierabili e strategici, presentati dal Commissario straordinario Manfredi, sottolineando la loro rapidità di realizzazione e importanza strategica per il territorio.
L’espansione includerebbe un nuovo centro sportivo con 12 campi, creando in tal modo un ambiente all’avanguardia non solo per la squadra, ma soprattutto per i tifosi.
Tuttavia, per l’ufficialità, si dovrà attendere l’invio della documentazione alla Regione Campania e al Ministero per la coesione.
Uno stadio per riqualificare un territorio
Il progetto del nuovo stadio prevede una capienza di circa 60.000 posti, superando l’attuale stadio Maradona, che, a causa della chiusura del terzo anello, offre 52.000 posti.
Il nuovo stadio potrebbe integrare anche diverse attività commerciali, come ristoranti, bar, supermercati e negozi dedicati al club azzurro.
Senza dover rinunciare ad ampi parcheggi e spazi verdi, garantendo un ambiente accogliente e funzionale per i tifosi e la comunità circostante.
A distanza di oltre vent’anni dalla chiusura dell’Italsider, il processo di riqualificazione di Bagnoli appare ancora intriso di complicazioni e incertezze.
Nonostante le ambiziose prospettive di trasformazione in uno spazio dedicato alla cultura e al tempo libero, l’area ex-industriale rimane un cantiere in evoluzione, suscitando interrogativi sulle ragioni di tale stallo.
L’ipotesi di utilizzare l’ex Base Nato per il nuovo stadio del Napoli emerge, ma rimane incerta, dato il lasso temporale richiesto per la costruzione.
Che possa essere una nuova ripartenza anche per una bonifica dell’area di Bagnoli ex terreno di Italsider?
Chissà se la cosa andrà in porto, certo è che potrebbe essere una rivalsa per un quartiere rimasto per troppo tempo vittima della burocrazia, che ha atteso per anni una riqualificazione del territorio.
La bonifica della zona già è in atto, ma mentre si prospetta una nuova fermata della metropolitana e l’ingresso della Tangenziale, la realizzazione di un nuovo stadio a Bagnoli rimane avvolta nell’incertezza.
De Laurentiis “Arriveremo in 60mila via mare e sarà una festa”
“Voglio un altro impianto, non quello di Fuorigrotta, dovremmo giocare tre anni fuori dalla città.
De Laurentiis
Abbiamo illustrato le nostre idee, ho chiesto la massima velocità dal punto di vista della burocrazia.
Voglio essere un esempio in Italia.
Non rifarò l’impianto di Fuorigrotta, ma costruirò uno stadio nuovo a Bagnoli.
Il primo mattone potremo metterlo proprio tra 18 mesi, poi in 12 mesi confidiamo di riuscire a costruire tutto quanto, per avere uno stadio tra 30 mesi per partecipare agli Europei nel 2032.
C’era l’intenzione di riqualificare l’impianto attuale e lo studio di architettura Zavanella da un mese stava riflettendo sulle ipotesi, abbiamo fatto anche un sopralluogo insieme.
Per farlo però, si sarebbe dovuto costruire all’interno del Maradona un nuovo stadio per riavvicinare tutti gli spalti al campo e questo avrebbe comportato la necessità per il Napoli di giocare tre anni fuori dalla città.
Così ho chiesto a Zavanella di disegnare uno stadio modernissimo e al sindaco Manfredi di voler coadiuvare questo mio progetto.
Con la bonifica dell’area iniziata a ottobre, che proseguirà ancora 18 mesi, conto di posare la prima pietra nel 2025 e di giocare la prima partita il 15 luglio 2027, arriveremo tutti via mare per una grande festa.
Saremo 60mila e sarà un’inaugurazione degna di Hollywood”.