De Laurentiis rilancia il suo progetto, dallo stadio di proprietà e centro sportivo allo scudetto da riconquistare entro tre anni, anche senza Champions. Del resto i bilanci sono a posto, così come la gestione virtuosa. I conti però non tornano nella comunicazione, nel giorno in cui doveva fare chiarezza sugli errori infiniti commessi dopo aver riportato lo scudetto a Napoli. Quel ciclo vincente appena aperto, è già da tempo ai titoli di coda. La conferenza fiume del padre patron del Napoli diventa il pretesto per lanciare bordate a tutti. Accuse mirate e precise da Spalletti a Garcia, passando per Giuntoli e l’agente di zielinski. Insomma, il passato ritorna nel presente e rischia di ripercuotersi sul futuro. De laurentiis spara nel mucchio e colpisce anche suo figlio Luigi presidente del Bari con la frase infelice poi corretta sulla seconda squadra di famiglia. Una cosa è certa, la prima, il Napoli resta saldamente nelle sue mani, con i bilanci in attivo e le plusvalenze da incassare a fine stagione e con l’ennesima la clausola ultra milionaria di osimhen, per poi bloccare con un rinnovo l’altro gioiello Kvaratskelia. Insomma il solito De Laurentiis che tra un ciak per il prossimo film in uscita proprio sullo scudetto azzurro, ne prepara un altro anche senza contare sui soldi della Champions. Con o senza Mazzarri si vedrà, magari in primavera, ma con uno stadio di proprietà e se non sarà il Maradona tra 120 giorni ne costruirà uno nuovo ad Afragola assieme al centro sportivo stile Manchester city. Il tutto a poche ore da Milan Napoli, una sfida chiave della stagione, una gara che rievoca la delusione di De Laurentiis nella passata stagione, ovvero quella ghiotta opportunità di arrivare fino in fondo alla competizione e che non sa neppure se il Napoli potrà giocarla la prossima stagione. Ma poco importa, l’importante è che ci sia lui al comando del Napoli, tutto il resto è noia.