di Luca Esposito direttore tuttosalernitana.com
E’ sicuramente presto per fare voli pindarici. La Salernitana è attesa da alcune gare difficilissime, è ultima in classifica, ha una rosa con alcuni limiti evidenti e occorrono investimenti seri e concreti sul mercato per mettere a disposizione dell’allenatore un organico completo e competitivo. Rispetto a promesse e premesse, è un dato di fatto che il percorso di crescita abbia subito un rallentamento e che il sogno europeo sia stato presto accantonato.
Tuttavia, dopo una bella vittoria come quella del Bentegodi, riteniamo sia giusto vedere totalmente il bicchiere mezzo pieno riconoscendo ai protagonisti del blitz del Bentegodi i giusti e sacrosanti meriti. A partire da Filippo Inzaghi, allenatore forse sottovalutato che ha ereditato una situazione complessa sotto tanti punti di vista e che sta dando gioco e identità alla Salernitana. Il 4-2-3-1 sembra modulo perfetto e tanti calciatori teoricamente fuori dai giochi e con la valigia pronta stanno invece scalando posizioni nelle gerarchie risultando quasi determinanti.
Non era facile mantenere la barra dritta dopo le parole del direttore generale in conferenza stampa, frasi che potevano anche essere evitate e che rischiavano di fornire alibi alla squadra e aumentare la pressione su uno staff tecnico che, ad oggi, sta facendo cose discrete come testimoniato dagli ottimi risultati contro due big e dal colpaccio esterno che mancava ormai dal 27 gennaio. Se poi aggiungiamo che la difesa non ha subito gol nè tiri in porta, che Tchaouna ha segnato il primo gol in Italia e che la salvezza dista solo due punti è doveroso fare un plauso a Pippo Inzaghi.
Benissimo gli esterni, finalmente convincenti e a tratti devastanti. Generosissimo Simy, bravo anche Kastanos che ha giocato nel ruolo di mezzala dopo essere stato sacrificato sulla fascia e ora può partecipare attivamente alla manovra mettendo a disposizione della squadra le sue troppo spesso sottovalutate potenzialità. Si spera che l’infortunio al ginocchio sia una sciocchezza, per salvarsi c’è tanto bisogno della sua genialità.
Vogliamo estendere i complimenti ai tifosi. Erano in quasi 500, a ridosso del Capodanno e con centinaia di chilometri da macinare. Hanno dato una spinta decisiva, se la Salernitana è tornata a casa con una vittoria è anche merito di chi ha saputo dare una scossa a tutto l’ambiente con prese di posizione nette, decise, ma assolutamente civili e dettate dal grande sentimento d’amore nei confronti della Bersagliera.
Per il discorso che facevamo all’inizio, speriamo che questa vittoria non cambi di una virgola la volontà della società di rinforzare la rosa. Siamo certi che, già così, la Salernitana non sia inferiore ad Empoli, Verona, Cagliari, Genoa e forse Sassuolo, Frosinone e Lecce, ma servirà un girone di ritorno a ritmi straordinari per conquistare la terza salvezza di fila. Trattenere i big e investire su 3-4 calciatori di livello sarebbe un bel segnale da parte della società e del presidente Iervolino che, seppur a distanza, ha sostenuto la squadra incontrando i supporters residenti in America.
Siamo certi che l’esperienza della dirigenza, le indicazioni dello staff tecnico e la consapevolezza che retrocedere sarebbe un dramma sportivo e imprenditoriale spingeranno la proprietà ad agire di conseguenza, pur con quel Dia da piazzare e che tanto ha negativamente condizionato la stagione. I numeri dicono che, senza di lui, sono arrivate vittorie e prestazioni positive. Resti a Salerno solo chi suda e lotta la maglia!