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Con il miracolo di Zaccagni l’Italia pareggia 1-1 con la Croazia nella terza e ultima giornata del gruppo B.
Gli azzurri accedono agli ottavi di finale grazie al pari ottenuto al 98′, lasciando i croati fuori dalla competizione all’ultimo respiro.
A Lipsia, l’Italia è andata sotto per un gol di Luka Modric al 55′, ma Zaccagni a soli 30 secondi dalla fine riacciuffa il pareggio che vale la qualificazione.

Nonostante il risultato, il gioco dell’Italia lascia a desiderare.
Come nella sfida con la Spagna, gli uomini di Spalletti ha mostrato carenze tecniche e di personalità.
Ostacoli significativi e davvero troppe poche idee per arrivare fino in fondo al torneo.

La Nazionale italiana dovrà trovare rapidamente il ritmo, cercando di rimettersi in carreggiata nella prossima sfida contro la Svizzera.
Glia azzurri, senza Calafiori, dovranno fare il possibile a Berlino contro una squadra organizzata e difficile da affrontare.

Ecco perché con la Svizzera all’orizzonte, l’Italia dovrà dimostrare di avere non solo un’anima, ma anche la capacità di mettere in pratica un gioco convincente.


L’Italia salva per un pelo grazie al miracolo di Zaccagni

Il gol di Zaccagni su assist di Calafiori, insieme all’ottima prestazione di Donnarumma, ha salvato l’Italia, regalando ai tifosi un miracolo calcistico da non sprecare.

I ragazzi di Spalletti riemergono dall’inferno a cui sembravano destinati, staccando il pass per gli ottavi di finale a Berlino.

Proprio grazie al miracolo di Zaccagni l’Italia passa e lascia tra le lacrime di Modric e compagni, che si sono arresi proprio quando erano convinti di avere la vittoria in pugno

Anche contro l’Albania il gioco non è stato brillante, ma nessuno avrebbe previsto la lotta contro i croati fino alla fine.

Ora, l’unica speranza è che questa esperienza serva da monito per l’Italia e rappresenti la scossa necessaria per il ritorno della vera nazionale.


Zaccagni al 98’30” manda l’Italia agli ottavi

L’Italia si è salvata per il rotto della cuffia contro la Croazia, grazie al gol di Zaccagni nei minuti finali.

La partita tra Italia e Croazia inizia male per gli azzurri che, timorosi, arretrano subito.

Spalletti ha apportato tre cambi rispetto alla partita contro la Spagna, abbandonando il 4-1-4-1 per passare al 3-5-2, con l’obiettivo di garantire più compattezza e supporto per il centravanti.

La Croazia sfiora subito il gol con un tiro di Sucic, deviato da Donnarumma.
Un episodio che sveglia gli azzurri, che alzano il baricentro, cercando di attaccare in profondità.

Nonostante diverse occasioni di Retegui e Nicolò Barella, il primo atto si chiude a reti inviolate.

Nel secondo tempo, la Croazia parte forte e ottiene un rigore al 52’ per un fallo di mano di Davide Frattesi.

Modrić si presenta dal dischetto, ma Donnarumma, che è stato decisivo in più di un’occasione, para il tiro.
Tuttavia, due minuti dopo, al 54′ Modrić segna il gol del vantaggio della Croazia.

L’Italia, senza più niente da perdere, inserisce Federico Chiesa, Scamacca, Fagioli e infine Zaccagni, il cui ingresso risulta decisivo.

L’Italia cerca disperatamente il pareggio, ma la difesa croata resiste fino all’ultimo minuto.
Proprio allo scadere, Calafiori porta palla centralmente e passa a Zaccagni sulla sinistra, che segna con un tiro preciso sotto l’incrocio, siglando l’1-1 e permettendo all’Italia di avanzare nel torneo.

il miracolo di Zaccagni salva l'Italia

Spalletti: “Abbiamo passato il turno meritatamente”

Il pareggio al 98′ con la Croazia ha garantito all’Italia la qualificazione agli ottavi, ma dopo tre partite in un girone decisamente difficile, sembra che Spalletti non abbia ancora trovato la vera identità della sua Italia.

Si spera che dopo essere stati ad un passo dal baratro evitato solo grazie al gol di Zaccagni, gli azzurri cambino approccio contro la Svizzera.

Alla fine eravamo sei calciatori offensivi e l’abbiamo tenuta in equilibrio.
Quelli che sono entrati sono stati dei giganti,
l’hanno tenuta in equilibrio e fatto delle cose perfette mantenendo l’assetto di squadra.
Noi abbiamo già giocato così ma la qualificazione è meritata per quello che s’è visto in campo,
per ciò che s’è visto nel primo e nel secondo tempo il passaggio è meritato.
Voi avete detto a me che era il girone della morte, non l’ho detto io.
La Spagna è fortissima, la Croazia è fortissima, è gente abituata a questo tipo di partite qui.
Per me quando si scende sotto il livello minimo è perché si sente il morso della pressione,
però intanto fino a questo punto qui sono sempre cresciuti dal mio punto di vista.
Poi io più che un patto torno a parlare dei calciatori e c’è da cambiare da una partita all’altra.
Loro hanno diversi calciatori forti davanti,
attaccanti e trequartisti che sanno giocare tra le linee e quindi mi sono preparato a questa partita qui.
A un certo punto siamo calati senza che ce ne fosse bisogno, nonostante il sistema di gioco.
Poi ci sono gli episodi:
si prende un gol in cui ci mostriamo timidi e non so il perché,
ma dopo la squadra ha fatto meglio.
Bastoni ha avuto due occasioni di testa molto importanti.
Il problema è la pulizia, ci sono dei momenti ogni volta che rilancia Donnarumma in cui bisogna riuscire a pulirla.

Noi invece in questa fase qui non se ne porta a casa una.
Per cui, sotto questo aspetto, bisogna migliorare.

Nel secondo tempo l’abbiamo fatto,
eravamo in cinque a campo aperto contro tutta la squadra e si è avuto un equilibrio.
S’è portata a casa una gara difficilissima dal punto di vista mentale,
è una cosa straordinaria quella che hanno fatto.
Noi qualsiasi sarebbe stato il risultato non dovevamo perdere la bussola per quelle che potevano essere le conseguenze,
non dovevamo prendere il secondo o il terzo gol.
Bisogna fargli i complimenti, ma ci sono cose da andare a rivedere.
Le preoccupazioni fanno parte di questo lavoro.

Al sorteggio eravamo tutti lì a dire che non siamo stati fortunati.
Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare.
Ma che domanda è se tu vai fuori? Ma che ho paura?
Altrimenti venivo come voi a vederle le partite e facevo un altro lavoro…
Ho perso tantissime partite in vita mia e non si ha paura di perdere, è una cosa normale.
Ma perché anticiparci ciò che poi può avvenire?
Stasera poteva vincere anche la Croazia perché è una squadra forte.
Dopo poi si fanno le analisi, è corretto, ma non dobbiamo prenderci per il culo se si perde una partita.
Io non sono un tipo invidioso, io voglio solo fare bene il mio lavoro e non voglio ancora più pressione di quella che già ho addosso e vi assicuro che ne ho già tantissima.
I giocatori hanno fatto vedere tante cose e probabilmente a volte gli errori che si fanno sono figli del troppo attaccamento e della troppa voglia che hanno.
Noi non abbiamo troppi giocatori che giocano queste competizioni internazionali e ti danno sicurezza.
E’ stato tutto sofferto fin da quando abbiamo iniziato, non era banale qualificarsi con Ucraina e Inghilterra.
Se si dà sempre il carico extra ci può pesare.
In alcuni momenti non si sanno fare delle cose normali”.

Luciano Spalletti


Mattia Zaccagni: “E’ stato incredibile”

Mattia Zaccagni, ha segnato il gol decisivo per la qualificazione agli ottavi di finale, grazie all’assist di Calafiori.
L’attaccante della Lazio ha colpito la palla di piatto, siglando un centro fondamentale a soli 30 secondi dalla fine della partita, che altrimenti sarebbe stata ingloriosa.
La sua rete al 98′, ha permesso agli azzurri di pareggiare 1-1 contro la Croazia e di staccare il pass per Berlino.
Questo gol rimarrà a lungo nella memoria del giovane attaccante.


“Una serata bellissima che mi porterò sempre con me”.
Ci meritiamo questo pareggio”.
E’ stata una gioia immensa. 
Sono passate tante immagini nella testa, un’emozione indescrivibile.
Aver regalato il pareggio alla squadra era importante per qualificarci, sono felicissimo.
L’ultima palla della partita? Non mi ero neanche reso conto…
Calafiori mi ha dato un pallone bellissimo, ho tirato senza pensare.
E poi la corsa con tutti i ragazzi, che mi hanno fatto un po’ soffrire sommergendomi. 
E’ stato incredibile”.

L’Italia si dirige a Berlino per affrontare la fase a eliminazione diretta contro la Svizzera, dopo un gol straordinario simile a quello di Del Piero contro la Germania, che portò gli azzurri alla finale del mondiale 2006.