Sorride ancora l’Italia a Parigi con Jasmine Paolini in finale al torneo femminile al Roland Garros.
La ventottenne toscana, n.10 al mondo, conquista la finale di un torneo del Grande Slam battendo la giovane Mirra Andreeva con un punteggio di 6-3 6-1.
La sua determinazione è stata straordinaria, permettendole di brillare nel torneo francese.
Gli azzurri stanno facendo un ottimo lavoro a Parigi, facendo sognare i tifosi con prestazioni di altissimo livello.
Mentre Sinner conquista il tetto del mondo e si prepara alla finalissima contro lo spagnolo Carlos Alcaraz, anche la coppia Simone Bolelli–Andrea Vavassori fa scintille.
I due hanno raggiunto le finali nel doppio maschile al Roland Garros.
Jasmine Paolini: l’azzurra vince 6-3 6-1 contro Mirra Andreeva
Jasmine Paolini si è presa una vera e propria rivincita contro la diciassettenne russa che l’aveva sconfitta un mese fa agli ottavi di Madrid, arrivando così in finale al Roland Garros.
È la quinta italiana a raggiungere la finale di un torneo dello Slam, seguendo le orme di Francesca Schiavone, la bolognese Sara Errani, Flavia Pennetta e Roberta Vinci.
Originaria di Bagni di Lucca, Paolini ha un padre italiano e una madre polacca con origini ghanesi.
Solo un anno fa Jasmine lottava per restare tra le prime cento tenniste al mondo, ma da allora ha avuto una rapida ascesa.
Dopo aver raggiunto il terzo turno agli Australian Open di Gennaio e vinto il torneo WTA 1000 di Dubai, ora si trova in finale a Parigi, dove affronterà la numero uno al mondo, la ventitreenne polacca Iga Swiatek.
Jasmine Paolini: “Sognare è la cosa più importante”
Dopo aver vinto sul terreno parigino, la tennista toscana ci ha tenuto a ringraziare chi da sempre le sta vicino, aiutandola a realizzare i suoi sogni.
“Grazie a quelli che mi seguono, anche da casa, e ‘merci beaucoup’ a chi è qui.
Jasmine Paolini
Negli ultimi anni ho imparato che sognare è la cosa più importante.
E’ stata una partita difficile, lei a 17 anni gioca benissimo è così completa.
Un mese fa mi ha battuta, oggi volevo fare meglio e ha funzionato.
Comunque all’inizio ero nervosa,
poi palla dopo palla mi sono rilassata e ora sono davvero felice di aver vinto”.
Roland Garros: in finale la coppia azzurra Bolelli-Vavassori
La coppia italiana composta da Simone Bolelli e Andrea Vavassori ha raggiunto la finale maschile di doppio al Roland Garros.
Il duo ha superato in semifinale la coppia numero 2 del seeding, Rohan Bopanna e Matthew Ebden, con il punteggio di 7-5, 2-6, 6-2.
Una vittoria che ha il sapore di una rivincita dopo la finale persa agli Australian Open.
In finale, Bolelli e Vavassori affronteranno i vincitori dell’altra semifinale tra Granollers/Zeballos e Arevalo/Pavic.
Le eccezionali performance che hanno portato due italiani in finale a Parigi, alimentano i sogni degli italiani.
Tant’è vero che il presidente della Federazione Italiana Tennis ha espresso la sua sorpresa e soddisfazione per questo traguardo che mancava da più di sessant’anni.
“Siamo tutti molto contenti.
Angelo Binaghi
Spero che non sia un sogno, ma se lo è vi prego non svegliatemi.
Non capivamo perché non trovavamo giocatori e c’erano sempre polemiche.
Oggi francamente non ci sono parole per spiegare il perché riusciamo a raggiungere tutti questi risultati”
Sale l’attesa per la semifinale tra Sinner e Alcaraz
L’attesa cresce per la semifinale maschile tra Sinner e Alcaraz.
Nonostante Alcaraz, specialista sulla terra, sembri avere un leggero vantaggio, entrambi i giocatori sono reduci da infortuni e hanno espresso preoccupazione per l’incontro.
Nel frattempo, Novak Djokovic ha condiviso una foto che lo ritrae con stampelle a Parigi dopo l’ intervento al menisco.
Durante la maratona contro Cerundolo, il campione serbo ha subito un infortunio che lo ha costretto al ritiro dal torneo francese, ma è probabile che rientri per le Olimpiadi, l’unico trofeo che manca al suo palmares.
Il fuoriclasse, oramai ex uno al mondo, non ha specificato la data del suo ritorno in campo, ma ha dichiarato che l’intervento è riuscito e che spera di tornare in campo il prima possibile..
Non ci resta che incrociare le dita..