L’Inter conquista il ventesimo scudetto della sua gloriosa storia e cuce la seconda stella sulla maglietta nerazzurra.
Un intenso fischio risuona e San Siro alla fine del derby con il Milan e si trasforma in un tumulto indescrivibile.
Finisce 1-2 per l’Inter, che erano passati in vantaggio con le reti di Acerbi e Thuram, già dopo i primi 50 minuti di gioco.
Gli uomini di Pioli hanno provato ad accorciare le distanze all’80’ con Tomori, ma non sono riusciti a rovinare la festa ai cugini nerazzurri.
L’Inter conquista il ventesimo scudetto nella sua storia
L’Inter è campione d’Italia, avendo sconfitto il Milan per la sesta volta consecutiva.
Dopo il fischio finale del match, l’entusiasmo travolgente dei tifosi nerazzurri è esploso senza precedenti.
I giocatori sul terreno di gioco, correndo verso la curva dell’Inter, con cui hanno condiviso l’estasi del momento.
Lautaro Martinez si è steso sull’erba, tra i cori e le lacrime dei tifosi e dei compagni di squadra.
Bastoni solleva l’ambito scudetto con il numero 20, simbolo di una conquista straordinaria, mentre Simone Inzaghi è stato sommerso dall’affetto e dalla gratitudine dei suoi ragazzi che hanno finalmente celebrato un traguardo storico.
Lautaro: “Mi viene da piangere perché è un sogno”
Lautaro Martinez dopo la conquista matematica del ventesimo scudetto nerazzurro.
“Mi viene da piangere perché è un sogno.
Lautaro Martinez
Abbiamo sofferto e lavorato tanto, meritavamo questa allegria.
Lo dedico alla mia famiglia, ai compagni e ai tifosi.
La mia famiglia è la cosa più bella che la vita mi ha regalato.
Questo è il doppio della felicità.
Non avrei mai immaginato uno scudetto così, ha tantissimo valore.
L’ho detto ai ragazzi, ci trovavamo in una situazione mai capitata e dovevamo approfittarne.
Lo stadio era tutto nostro.
Con Inzaghi è stato un percorso bellissimo, dobbiamo continuare su questa strada.
Da quando sono arrivato ho vinto tanto con questa società, dobbiamo continuare così”
Un grande allenatore per una grande squadra
La seconda stella dell’Inter brilla non solo come simbolo di prestigio, ma anche come testimonianza del trionfo di Simone Inzaghi.
Questa seconda stella è arrivata grazie al grandissimo allenatore Simone Inzaghi, senza il quale tutto ciò non sarebbe stato possibile.
Dopo una stagione travagliata alla Lazio nel 2019/20 , Inzaghi ha affrontato il compito di guidare l’Inter, sostituendo l’iconico Antonio Conte.
Nonostante le difficoltà iniziali, nel suo primo anno con i nerazzurri, ha guidato la squadra fino alla finale di Champions League, raggiungendo risultati impressionanti.
All’inizio del campionato c’erano alcuni dubbi sulla squadra di Inzaghi, che l’anno precedente aveva chiuso la Serie A al terzo posto dietro la Lazio di Sarri e il Napoli campione di Italia con Spalletti.
Quest’anno, invece, durante la sua seconda stagione all’Inter, ha dovuto far fronte alla partenza di giocatori chiave come Lukaku , Handanovic, Onana, Skriniar, Brozovic, Dzeko.
Il mister ha dovuto costruire una rosa con i nuovi arrivi tra cui Thuram, arrivato dal dal Bayern, Sommer, Pavard, Frattesi e Arnautovic, plasmando la squadra secondo la sua visione e portandola a successi significativi, culminati poi nello scudetto.
Ma il club di Milano ci ha messo poco a dimostrare le sue qualità, emerse fin da subito negli scontro contro Monza, Cagliari, Fiorentina e soprattutto nel derby d’andata con il Milan terminato 5-1.
L’Inter ha mantenuto una costanza di prestazioni che ha spazzato via ogni rivale, mantenendo una leadership solida quasi per tutta la stagione.
Dopo la conquista della Supercoppa Italiana, ci sono stati dei momenti bui per la squadra.
Tuttavia, nonostante il duro colpo in Champions League contro l’Atletico Madrid, l’Inter ha continuato a brillare in Serie A.
Un trionfo frutto di una stagione eccezionale, in cui l’Inter ha dominato in lungo e in largo.
Simone Inzaghi con l’Inter ha segnato una svolta storica non solo per il club, che ha conquistato il suo ventesimo scudetto, ma ha consolidato la sua reputazione come uno degli allenatori di punta nel calcio italiano.
Inzaghi: “Abbiamo fatto qualcosa di incredibile“
Una vittoria incredibile, quella dell’Inter nel derby che ha inorgoglito anche Inzaghi.
L’allenatore ha parlato ai microfoni, mentre nel cielo del Maezza si fa festa con i fuochi d’artificio.
“Abbiamo fatto qualcosa di incredibile, i meriti sono da dividere con la squadra, la dirigenza, i collaboratori, i tifosi e al presidente che c’è sempre stato.
Simone Inzaghi
E alla mia famiglia: a volte mi sono portato il lavoro a casa e loro sono stati importantissimi.
La partita è stata molto corretta abbiamo tenuto bene il campo anche se potevamo fare un gol in più nel primo tempo, siamo molto contenti.
Tutti i giorni ci si impegna cercando di migliorarsi, secondo me si intravedeva già qualcosa di buono con le prime partite di Champions League al mio primo anno.
E ora siamo a sei trofei.
Li ho fatti allenare questa mattina per quasi due ore e quei dettagli questa sera sono stati determinanti, la situazione del primo gol l’avevamo provata.
È stato un bel percorso quello sin dalla Lazio in cui abbiamo fatto benissimo per anni.
Il campionato del Covid ce lo saremmo giocati fino alla fine, per esempio.
Poi avevo qualcosa che mi diceva che avevo bisogno di cambiare e sentivo di dover venire all’Inter anche se aveva appena vinto.
Marotta lo conoscevo dalla Sampdoria e Ausilio-Baccin li conoscevo da tempo.
Si è lavorato, non si è mollato e si è lasciato chi parlava, magari spinto, e che ora parla meno”
Zhang: “Un giorno storico per la Grande Famiglia Nerazzurra”
Ovviamente non potevano mancare i commenti del presidente dell’Inter Steven Zhang, che non ha nascosto la felicità e l’entusiasmo per la vittoria e ha dichiarato ai microfoni:
“Wow, 20. Che numero! 20 Scudetti.
Steven Zhang
116 anni e ora finalmente siamo qui.
Oggi è un giorno speciale, un giorno storico per tutta la Grande Famiglia Nerazzurra.
Il giorno in cui abbiamo il cuore pieno di gioia perché l’Inter ha raggiunto un traguardo a cui solo pochi possono ambire.
Oggi tutti gli interisti del mondo festeggiano la conquista della Seconda Stella,
un segno incredibile che abbiamo inciso insieme nella storia”.