Partita dai due volti a Bergamo, dove si è giocato l’ultimo posticipo della 32 ªgiornata della Serie A.
Tra Atalanta e Verona finisce 2-2 al Gewiss Stadium, con i padroni di casa che dominano nel primo tempo grazie alle reti di Scamacca e Ederson.
Nella seconda metà della partita, il Verona si risveglia e accorcia le distanze con un gol di Lazovic, per poi pareggiare grazie a Noslin.
Un risultato fondamentale per il Verona nella lotta per la salvezza, mentre per l’Atalanta il posticipo ha rappresentato un’occasione sprecata per avvicinarsi alla zona Champions.
L’Atalanta si attesta al sesto posto in campionato, con 51 punti all’attivo, distante dalla Roma di De Rossi, attualmente al quinto posto in Serie A con 55 punti.
Tuttavia i giallorossi hanno ancora una partita da giocare, in quanto il match di domenica contro l’Udinese è stato sospeso a causa dell’infortunio di Ndicka.
Atalanta-Verona: la partita dai due volti
Una partita dai due volti, con un primo tempo caratterizzato da un dominio assoluto della Dea, seguito da un avvio di ripresa travagliato che ha visto un recupero sostanziale del Veona.
L’Atalanta va in vantaggio quasi subito.
Dopo solo 13 minuti dal fischio di inizio del match, Gianluca Scamacca mette a segno il primo gol, seguito al 18′ da Ederson Da Silva.
Un primo tempo eccezionale al Gewiss Stadium in cui l’Atalanta sembra avere sotto controllo il match.
Ma nel secondo tempo cambia completamente le sorti della sfida,
Darko Lazovic mette in rete il pallone al 56‘ portando la sua squadra ad un piccolo recupero.
Ma ci pensa l’olandese Noslin al 60′ a pareggiare i conti con i padroni di casa, approfittando degli sprechi della Dea, che alla fine regala un punto salvezza al Verona, sedicesimo in serie A con soli 28 punti all’attivo.
Gasperini: “Resta un grande rammarico, ma non molliamo nulla”
Ovviamente c’è un po’ di amarezza nelle parole del tecnico dopo il 2-2 con il Verona, ma anche l’orgoglio di un gruppo che ha giocato davvero bene per tutto il primo tempo.
“È stata una bella partita.
Gasperini
Noi siamo andati in vantaggio 2-0 e per questo resta un grande rammarico.
Il Verona ha giocato con grande intensità fino alla fine e mostrato gioco e volontà.
Non penso sia stato un calo fisico, piuttosto un momento buio, un black out con due gol in due minuti come altre volte in questo campionato.
Mentalmente era una partita importante e quindi non penso a un calo dopo il trionfo in Inghilterra. Purtroppo in campionato sono diverse le partite sciupate in questo modo.
Non è facile avere sempre condizione fisica, mentale e psicologica al massimo.
Il nostro è un campionato molto difficile e ogni partita non ha mai un esito scontato.
Ma non è un problema solo dell’Atalanta, basta vedere i risultati dell’ultima giornata.
Non credo che l’Atalanta pensasse a inizio stagione di essere ad aprile ancora in corsa in tre competizioni. Veniamo da un periodo intenso, con otto partite su dieci giocate in trasferta e con tutte le big da affrontare una dietro l’altra.
Comunque non molliamo nulla, abbiamo deciso di giocarcela sempre e comunque su tutti i fronti.
Il Verona ci ha dato una sorta di avvertimento, segnando due gol in quattro minuti.
Il Liverpool è in questo senso un pericolo, lo ricordo autore di grandi rimonte anche in finali Champions.
Noi non potremo non impegnarci al massimo delle nostre possibilità, con la concentrazione che merita un appuntamento di tale prestigio“
Gasperini nella lista per la rifondazione del Napoli
Intanto De Laurentiis mette gli occhi sull’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini, tredici anni dopo.
Il teorico di 66 anni del 3-4-3, in tutte le sue declinazioni, potrebbe essere la persona ideale per una rifondazione della squadra partenopea.
La sua filosofia, basata su concetti solidi, è fondamentale per motivare il gruppo, capace soprattutto a valorizzare i giovani talenti.
Quest’anno il suo approccio tattico, è stato davvero interessante e ha dato grandissimi risultati alla Dea.
Insomma tutte informazioni che potrebbero presentarlo come candidato perfetto.
Dall’altro lato della bilancia, c’è invece Antonio Conte, tanto desiderato da De Laurentiis, un candidato autorevole e soprattutto ricco di ambizione.