Non ci resta che piangere. O meglio, non resta che pianificare il futuro facendo piazza pulita. In campo e fuori. La punta dell’iceberg è stata toccata dopo l’ennesima sconfitta contro il Lecce.
Liverani si è rivelato l’ennesimo flop, scelta completamente sbagliata per tentare di rianimare una Salernitana già condannata dalle scelte scellerate di tutta la stagione. Giusto che vadano via sia Liverani che il diesse Sabatini a cui non è riuscita la magia di salvare per la seconda volta la squadra granata da una retrocessione che oggi deve avere il sapore della consapevolezza di azzerare tutto. Fin da subito. E allora ben venga il ritorno di Inzaghi, ma a patto che sia pianificato oltre al suo ritorno anche la prossima stagione. Rifondare oggi significa già stabilire chi potrà essere utile alla causa granata per la prossima stagione in serie B, che non è un campionato qualsiasi, ma il torneo più complicato a livello europeo da vincere, specie per una squadra retrocessa.
Ci vuole uno che valuti già oggi chi se la sente di restare per risalire subito, per vincere il campionato. Il diesse Foggia sembra essere stato individuato come l’uomo della rifondazione totale. Di esperienza ne ha a sufficienza per provare nella nuova impresa dopo il fallimento totale della coppia Sabatini-Liverani. Nove partite per testare tutti, nessuno escluso. Nove partite per conservare un minimo di orgoglio, per finire bene, per ripartire ancora meglio. Urge la rifondazione. Totale. Senza sconti.