Il Mazzarri 2.0 parte con il piede giusto, ed il Napoli con il suo nuovo allenatore tornato in sella dopo 10 anni sbanca Bergamo con la zampata di Elmas, proprio come l’anno scorso.
Buona la prima del ciclo terribile che attende il Napoli. Meglio di così non poteva andare con Spalletti in tribuna a gustarsi lo spettacolo dei suoi campioni. Quasi un segno del destino, nel giorno in cui si commemorava la memoria del più grande di tutti. Destino e suggestioni a parte, una cosa è certa: è tornata l’anima azzurra, un po’ mazzarriana, ancora Spallettiana. Testa, cuore e tattica. Con il 4-3-3 al pronti via, nel primo tempo si è rivisto un Napoli compatto, ordinato che avrebbe potuto chiudere il match dopo il gol di Kvaratskelia, un altro annullato a Rrmahni ed un altro ancora mancato nel finale di tempo da Zielinski e Di Lorenzo.
Match chiuso, macché, poi riaperto nella ripresa dalla Dea con Lookman. Soffre, lotta e vince il Napoli con Mazzarri che azzecca i cambi dopo aver dovuto sostituire per infortunio Olivera. Riecco Osimhen-Elmas il doppio cambio che regala la vittoria. Il capocannoniere del campionato ed il gregario di lusso poco utilizzato da Garcia, ma indispensabile nel Napoli scudettato di Spalletti e tornato goleador in quello di Mazzarri. Viktor ci mette il piede su disimpegno sbagliato di Carnesecchi ed Elmas piazza la zampata vincente. Un film già visto nella passata stagione proprio a Bergamo nella vittoria con identico risultato. L’unica differenza è che Spalletti era in tribuna e Mazzarri in panchina. Chi l’avrebbe mai detto l’anno scorso di questi tempi. Una sorta di passaggio di consegne, da Spalletti a Mazzarri, ma con un Napoli che sbanca Bergamo con lo stesso risultato e con l’identico goleador.
Ora c’è la Champions ed il Real Madrid dei Galattici guidato dall’ex Carlo Ancelotti, anche al Bernabeu è previsto il debutto del Mazzarri bis dieci anni dopo l’ultima volta in Europa agli ottavi contro il Chelsea che eliminò gli azzurri dalla competizione.