E’ la Salernitana perfetta, quella che sfiora l’impresa, quella che avrebbe meritato di scrivere un pezzo di storia allo Stadium in una notte comunque magica, da incorniciare nella bacheca dei ricordi della storia del club.
Quei cinque minuti finali non cancellano la prestazione della squadra di Nicola che avrebbe meritato tutti e tre punti e non meritato di perdere dopo una partita giocata in quel modo. Con grande personalità nel primo tempo in cui la Juventus è stata dominata nel gioco e nelle occasioni create.
Personalità, tanta, nel primo tempo; coraggio da vendere nella ripresa. Mazzocchi è l’emblema di quel coraggio messo in campo dalla quadra granata; dopo una prestazione da leader autentico la convocazione in Nazionale è quasi un diritto. L’assist per Candreva è una poesia. Poi il rigore nel finale di gara realizzato da Piatek ha letteralmente steso al suolo la vecchia signora tramortita.
Ma anche la Salernitana del secondo tempo non ha mai rinunciato a giocare, ma a sfidare senza macchia e senza paura la Juventus che non è riuscita a fare il suo gioco se non nei minuti folli di una gara pazzesca.
La Juve riesce a riaprila con Bremer, ma la Salernitana tiene bene il campo fino alla baraonda finale dove succede di tutto e di più. Il pari su rigore, fortunoso, perché Sepe fa un miracolo straordinario, poi non arriva sul tapin di Bonucci. E il 3 a 2 di Milik annullato poi al Var nella zuffa generale. Sarebbe stato troppo, una beffa per una Salernitana perfetta che avrebbe meritato l’impresa e la storia.